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Immagine del redattoreGyfu

The Good Place: la serie giusta per l’anima


Cosa succede quando moriamo? Una domanda esistenziale che l’uomo si pone dai secoli dei secoli e a cui non sappiamo ancora dare una risposta certa.

Le varie religioni hanno una loro teoria, ma nessuno sa quale sia quella giusta.

The Good Place gioca proprio su questi dubbi secolari andando a raccontare la vita dopo la morte di Eleanor Shellstrop, finita per sbaglio nella “parte buona” dell’aldilà, sostituendo una sua omonima morta a pochi secondi di distanza.


Questa sit-com è stata creata da Mike Schur nel 2016, è composta da 4 stagioni per un totale di 53 episodi. Il produttore aveva già stabilito la sua durata e hanno deciso di concluderla nonostante il grande successo. La serie è disponibile completa su Netflix.


Una volta finita The Good Place ho deciso di guardarla tutta d’un fiato e posso dire che il fiato mi è stato tolto davvero. Inizialmente ritenevo la serie banale, ma più gli episodi andavano avanti, più la storia diventava intricata e avvincente. Se pensate che il paradiso sia noioso dovete guardarla per ricredervi.


SPOLER ALERT: brucerò all’inferno per avervi rivelato dei segreti? Continuate a leggere a vostro rischio e pericolo.


Eleonor arriva nella parte buona e incontra l’Architetto che le spiega che lei è nella parte buona, che non esiste inferno e paradiso ma parte buona e parte cattiva e che tutte le religioni hanno intuito solo il 5% di come funziona l’aldilà. Come si decide da che parte una persona deve stare? Tutte le azioni che facciamo in vita danno un punteggio che si sommerà o sottrarrà al punteggio totale che sarà l’indicatore di dove passeremo la nostra eternità. Le persone che finiscono nella parte buona vivono in un distretto dove possono fare tutto ciò che vogliono e passano la vita insieme alla loro anima gemella. Inoltre, per qualsiasi necessità, gli abitanti della parte buona possono chiamare Janet risponde ad ogni quesito e può avverare ogni desiderio. Ma torniamo alla nostra protagonista: Eleonor capisce che lei non dovrebbe stare in quel fantastico mondo perché la sua vita era un completo disastro. Da questo momento in poi si conoscono gli altri protagonisti:

  • Tahani Al-Jamil: la ragazza ricca di famiglia che conosce qualsiasi persona famosa nell’universo, con dei genitori che l’hanno sempre messa a dura prova e in concorrenza con sua sorella

  • Chidi Anagonye: il professore di etica che aiuterà Eleonor a comprendere cosa è giusto e cosa è sbagliato e a farle fare una crescita personale durante tutte le stagioni

  • Jason Mendoza: il finto monaco che ha fatto voto del silenzio, futuro fidanzato di Janet, ma soprattutto gran tiratore di bombe incendiarie


La serie procede con la scoperta di non essere davvero nel posto buono e che tutto questo è un modo perché i protagonisti, che in realtà sono finiti nel posto cattivo, si torturino a vicenda.

L’architetto in realtà è un demone che cerca di sperimentare delle nuove torture perché ha iniziato ad annoiarsi. Da questo momento in poi l’Architetto resetterà la memoria dei protagonisti, partendo da capo con l’esperimento, ogni volta che Eleonor si accorge di non essere nella parte buona.


Vi sembra noioso dover vedere e rivedere 4 persone che vivono un’esperienza all’infinito?

Vi assicuro che non è così, la trama è sempre ricca di colpi di scena, tutto cambia anche se si ripete. Le puntate da 20 minuti circa sono leggere e scorrevoli, ma non riesci a smettere di guardarle una dopo l’altra.


Il finale per me è stato particolarmente commovente e mi ha portato molto a riflettere. Nonostante la serie sia pensata per far ridere, per essere ricca di avventura e molto fantasiosa, porta ad una riflessione su cosa ci aspetta dopo la morte che spesso ci lasci indifferenti. Credo che questo sia uno dei finali meglio riusciti in assoluto, che lascerà un’impronta profonda nella mia anima e che mi farà riflettere ogni giorno che verrà.




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